Call for papers
Iniziazione e Realizzazione
Termine di consegna articolo completo: 31/07/2024
Lunghezza articolo: 30.000 battute spazi inclusi
Mail di invio: info@ursaecoeli.it
Progetto editoriale
L’Associazione Culturale Ursae Coeli intende pubblicare un volume che raccolga vari contributi scritti a tema INIZIAZIONE E REALIZZAZIONE per dare vita a un volume collettaneo.
Il volume intende raccogliere contributi provenienti dalle diverse realtà culturali, religiose e iniziatiche italiane.
Il progetto editoriale si articolerà indicativamente nelle seguenti sezioni:
I. Il male del mondo. Dall’incontro con il male nelle mitologie arcaiche al problema della teodicea nelle differenti religioni e tradizioni spiritual alla riflessione sul peccato nelle sue differenti accezioni (khata, amartya, thanb, etc.)
II. L’iniziazione. Significato e meccanica sacra dell’iniziazione e sua importanza secondo i diversi ordini e le diverse scuole, religioni incluse.
III. La preghiera. Storia, uso e metodo della preghiera negli ordini iniziatici o nelle religioni antiche o viventi, oppure anche commento, dal lato mistico o esoterico, di una preghiera in particolare.
IV. La reintegrazione dell’essere umano. Escatologia dell’Uomo, soteriologia e parusia.
Il volume raccoglierà indicativamente quaranta saggi suddivisi in quattro sezioni, e sarà pubblicato entro la fine del 2024 per i nostri tipi, in formato esclusivamente cartaceo.
Il testo verrà stampato, dotato di codice ISBN e distribuito dall’Associazione Culturale Ursae Coeli a spese della sola Associazione Culturale senza chiedere esborso economico agli autori selezionati.
I contributi verranno valutati a insindacabile giudizio del Consiglio Direttivo dell’Associazione Culturale Ursae Coeli e dovranno rispettare le norme tipografiche precisate nell’allegato I.
Gli autori dei contributi selezionati avranno diritto a una copia omaggio del volume, al 20% di sconto permanente su ogni ulteriore copia dello stesso e al 10% di sconto permanente sull’intero catalogo Ursae Coeli.
A.C. Ursae Coeli
Allegato I – norme tipografiche
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Modalità di invio esclusivamente digitale, in formato .doc, .docx o .odt.
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Formato pagina standard (215,9 mm × 279,4 mm), margini: 2,5; 2; 2; 2.
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Font Times New Roman, corpo12, interlinea 1.
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Per titoli e sottotitoli utilizzare corpo 14.
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Immagini: si possono includere a condizione che: 1. L’autore detenga la proprietà intellettuale su di esse (quindi no immagini scaricate da internet); b. siano in bianco e nero; c. siano in formato formato.jpg, .png o .tif, di qualità minima 300 dpi. Le immagini andranno inoltrate come documenti separati, indicando il punto del testo dove si vuole siano inserite e la didascalia.
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Le citazioni vanno posizionate tra virgole a sergente come «queste». Se al loro interno compaiono altre citazioni vanno posizionate tra virgolette alte «come “queste”». Nel caso che le citazioni occupino più di due righe è consigliabile l’utilizzo dei corpi minori, staccati dal corpo testo. I corpi minori preferibilmente sono introdotti da virgolette a sergente « ». Le virgolette “alte” si usano per evidenziare categorie o concetti estrapolati dal contesto, parole usate in senso traslato o “per così dire”. Non si usano mai le virgolette ‘singole’ a meno che siano all’interno di citazioni. Dove però compaia la nota di rimando che implica l’esplicita citazione si usano comunque le virgolette a sergente «».
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Quando all’interno delle citazioni è omessa una parte occorre indicarlo con […] (parentesi quadre e all’interno i tre puntini). Evitare le parentesi tonde, a meno che siano interne a delle parentesi quadre.
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I titoli vanno in corsivo, così come i sottotitoli e la parti di un volume (ad es. i capitoli).
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Le riviste sono citate con virgolette «sergente», le collane con virgolette “alte doppie”.
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Punti fuori e dentro le parentesi: se il periodo inizia prima della parentesi il punto va dopo la chiusura della parentesi. Se il periodo coincide con l’apertura e la chiusura della parentesi, il punto va dentro la parentesi.
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Il punto, nel caso di citazioni, va sempre dopo la chiusura delle virgolette a «sergente», ed eventualmente preceduto dal numero di nota.
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Le maiuscole: generalmente è preferibile l’uso delle minuscole quasi sempre, anche per “paese”, “greci”, “cristianesimo”, “risurrezione”, o per “santo”, “papa”, “vescovo”, etc. A meno che questi stiano al posto del nome proprio. «Allora il Vescovo proclamò…». Si usano le maiuscole per Stato, Chiesa, e per i secoli: l’Ottocento.
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I numeri romani vanno sempre in maiuscoletto.
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I nomi di battesimo vanno sempre espressi per esteso la prima volta, mentre le successive è bene impiegare il solo cognome. Inizio modulo
Note a pié di pagina e citazioni
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Il nome dell’autore va indicato con iniziale del nome e cognome completo in maiuscoletto, ad esempio: M. Foucault, Storia della follia …
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Quando il nome di battesimo è doppio o triplo viene abbreviato con le due o tre iniziali puntate senza spazio, es.: G.W.F. Hegel
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Se si citano due o più autori si separano con la virgola breve con spazi: ad es. G. Filoramo, C. Prandi, Le scienze delle religioni, …
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Il titolo del testo citato deve essere scritto in corsivo. Nel caso di titoli in inglese si seguono per le maiuscole le norme inglesi (iniziali maiuscole, articoli, preposizioni e congiunzioni minuscoli).
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I nomi delle riviste devono comparire tra virgolette a sergente come nell’esempio: «Humanitas». Se è possibile si preferisce indicare non l’annata ma il numero del fascicolo, l’anno tra parentesi tonde e senza spazio né virgola tra numero di fascicolo e parentesi, e numero delle pagine. Se invece si indica l’annata essa deve andare in numero romano con la virgola, il numero del fascicolo e l’anno tra parentesi tonde e senza spazio né virgola. Esempi: E. Pace, Per una sociologia dell’Islam, in «Humanitas» 6(2001), pp. 846- 857; A. Grillmeier, Marco Eremita e l’origenismo, in «Cristianesimo nella storia» I, 1(1980), pp. 9-57.
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Per le citazioni bibliche, le abbreviazioni sono quelle della CEI, in corsivo: ad es. Rm I numeri dei passi vanno in arabo. Es. 4Re 1, 4.
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Antico Testamento, Nuovo Testamento, Bibbia e Corano non vanno in corsivo.
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Per le opere classiche il titolo va in latino e in corsivo.
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I nomi delle Riviste vanno sciolti.
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Non va indicato il nome della collana, salvo che si tratti di collane di edizione dei testi (ad. es. Sources Chrétiennes, Corpus Christianorum).
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Bisogna invece indicare editore, città e anno, pagine: ad es. Elena Bonora, I conflitti della Controriforma. Santità e obbedienza nell’esperienza religiosa dei primi barnabiti, Le Lettere, Firenze 1998, p. 45.
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Si usa Ibi quando si cita lo stesso testo della nota precedente. L’uso di Ibi: la maiuscola va usata solo in apertura di nota. Successivamente sempre il minuscolo ibi.
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Si usa Ibidem quando si cita lo stesso testo e la stessa pagina del testo precedente (oppure si può usare loc. cit.). Ibidem non va in alcun caso abbreviato.
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Si usa op. cit. di opera di autore già citato (quando di quell’autore nel contributo si cita una sola opera). L’iniziale del nome dell’autore va ripetuta.
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Se nel testo si usano i trattini per gli incisi, si adotta il trattino medio con stacco prima e dopo: ad es. «Eppure a queste “missioni” – come sottolineava l’autrice dell’Historia – erano destinati gli uomini e le donne migliori».
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Mai usare per la parola confronta l’abbreviazione vd. ma sempre cfr.
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Per l’abbreviazione di traduzione: sempre tr. e mai trad.
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Il caso di p. 3 e seguenti: l’abbreviazione deve essere s. o ss. staccato dal numero (es. pp. 23 s. , pp. 23 ss.). Evitare l’uso di sg. o sgg.
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L’uso delle parentesi: all’interno di una parentesi tonda ( ) usare solo le parentesi quadre [ ]. es. (cfr. «Humanitas» 1[2004], il saggio…).
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L’uso dell’abbreviazione op. cit.: sempre staccato op. da cit.
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le centinaia e le decine nelle citazioni: non usare l’abbreviazione: pp. 25-7, ma pp. 25-27 (altro es.: no pp. 350-51, ma pp. 350-351).
Traduzioni
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Se esiste la traduzione italiana dei testi citati in originale è da preferire, o comunque va indicata fra parentesi quadra con precisi riferimenti.
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In ogni caso è bene distinguere le note dell’autore e quelle del traduttore indicando queste ultime fra parentesi quadra, senza necessità di specificare ogni volta ndt o ndc, ma con una semplice avvertenza iniziale che spieghi la diversa attribuzione.
Scarica qui il pdf: UC_CallForPapersVF